Dopo la recente tornata elettorale i “reali” governanti del paese hanno perso ogni freno inibitorio e si sono abbandonati senza remore a rendere evidente la loro smania di potere assoluto e incontrollato.
Come si può definire l’accentramento di deleghe compiuto dal sindaco nei vari settori amministrativi -con conseguente svuotamento di contenuto degli assessorati e svilimento personale delle figure di tutti gli altri componenti della maggioranza, esautorati da ogni funzione- se non indicandolo come atto imperiale ?
Il Sindaco si è attribuito le seguenti deleghe: Lavori pubblici; Interventi infrastrutturali finanziati dal PNRR e dagli altri strumenti di programmazione regionale, nazionale e comunitaria; Urbanistica; Piano Strutturale Associato; Edilizia pubblica e privata; Progetto Fondazione Roccella Cultura; Grandi Eventi; Gestione delle società partecipate; Innovazione; Transizione digitale.
Così è stato azzerato il contenuto dell’assessorato di cui era titolare nel precedente Consiglio Francesco Scali il quale, nonostante la messe di voti raccolta e portata all’ammasso, deve consolarsi con la vuota e inutile carica “pennacchio” di vicesindaco.
L’operazione di concentrazione del potere amministrativo è stata poi impudentemente portata a termine attribuendo al Presidente del Consiglio Comunale -il quale proprio per il ruolo ricoperto doveva essere solo la figura di garanzia super partes priva del potere di amministrazione attiva- le deleghe relative al progetto strategico Roccella Cresce per la promozione del turismo; Valorizzazione del Porto e del Borgo Carafa; Ideazione e realizzazione dei grandi eventi turistici; Promozione di nuova imprenditorialità e politiche di miglioramento della competitività delle imprese; Gestione delle strutture comunali dedicate a cultura ed intrattenimento.
A questo punto ci si domanda: Quelli che hanno contribuito con la ricerca spasmodica del voto personale al risultato elettorale, quale ruolo hanno oggi nel Consiglio Comunale? Nessuno perché si è esaurita la loro funzione!
Quindi i soliti noti gestiranno in proprio il Paese ed all’opposto la maggioranza eletta, svuotata di qualsiasi potere operativo, verrà convocata solo per esprimere il consenso con alzata di mano !
Solo chi è stato nominato assessore troverà meno pesante la beffa perché riceverà un lauto appannaggio mensile che gli farà dimenticare quei pensionati roccellesi che percepiscono 600 euro ogni 30 giorni.
A questo è stata ridotta la “democrazia” roccellese; i diarchi sono stati investiti del potere assoluto e lo gestiscono col sorriso in bocca e con la usuale arroganza ed autoreferenzialità.
Questa volta invitiamo a riflettere su quanto sopra scritto non solo i cittadini di Roccella ma anche gli stessi consiglieri di maggioranza i quali, esaurito il loro compito di fiduciosi portatori d’acqua allo altrui mulino, sono già stati scaricati da chi regna al modestissimo ruolo di partecipanti simbolici e privi di potere.
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