PER PASSARE DALLE APPARENZE AI FATTI CONCRETI
La canzone "Sogna, ragazzo, sogna" è un inno alla speranza, alla determinazione e alla capacità di realizzare i propri sogni. Le parole profonde e significative del testo, scritte dallo stesso Roberto Vecchioni, ispirano chiunque abbia un desiderio nel cuore a non smettere mai di credere in se stesso e a lottare per ciò che vuole raggiungere

Sogna, ragazzo, sogna, inno alla speranza, alla determinazione, alla capacità di realizzare i sogni

L' ALTERNATIVA CHE SARA'

L' ALTERNATIVA CHE SARA'


PROGRAMMA INTEGRALE DI "ROCCELLA IN COMUNE - PRIMA LE PERSONE"




 

Programma amministrativo 2024/2029


PREMESSA

 

Il programma elettorale che la nostra aggregazione presenta è il frutto di una combinazione di valori e di idee, un percorso di opere e di impegno finalizzato a lavorare per il bene comune con la volontà di costruire un futuro qualitativamente migliore per la nostra cittadina. Esso si sviluppa intorno a temi fondamentali quali la buona amministrazione, la legalità e la trasparenza negli atti, la partecipazione attiva dei cittadini. Mutati stili di vita ed esigenze sociali impongono una lettura delle istanze emergenti, dei problemi e delle priorità di risoluzione degli stessi in un’ottica più concreta e meno ideologica: dalle mutate dinamiche del lavoro ad una più attenta e sostanziale attenzione verso la condizione delle famiglie e dei cittadini più deboli; dall’emergenza casa per i cittadini più disagiati alla necessità di una diversa politica verso i giovani e gli anziani; dalla necessaria riorganizzazione e informatizzazione della macchina amministrativa  a nuove idee di ammodernamento e riqualificazione del territorio e promuovendo sempre meglio politiche di sensibilizzazione verso i temi ambientali e i comportamenti ecologicamente corretti. Il nostro programma intende intraprendere una strada virtuosa sulla quale, pur introducendo innovazioni e una migliore qualità e quantità dei servizi, non si introduca una fiscalità troppo gravosa per la cittadinanza. Sappiamo bene che i programmi vanno bilanciati tenendo conto delle disponibilità economiche che vengono trasferite dallo Stato e dalla variabile rappresentata dall’imposizione fiscale comunale; ma è prioritario non dimenticare che una buona amministrazione debba essere finalizzata ad obiettivi che producano un ritorno di servizi per la collettività e di miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

Questo è il nostro programma per obiettivi prioritari ed anche innovativi ma non è una programmazione esaustiva bensì aperta ad integrazioni e a nuovi temi che potrebbero nascere nella visione prospettica della nostra cittadina verso la realtà e capacità progettuale della “ZONA IONICA” , della Calabria e dell’Europa. 

 

LA  CITTA’ DELLA IONICA

Viviamo in un’epoca caratterizzata da forti tensioni sociali, economiche e  politiche sia nell’ambito nazionale che internazionale.

Un’epoca caratterizzata dal fenomeno della globalizzazione, ma dove non mancano pulsioni di ritorno al passato, politiche dei dazi,chiusure commerciali, guerre.

E’ per questo che è  necessario, proprio nella nostra area territoriale, ricostruire un pensiero unitario e di prospettiva della Ionica per lanciare una sfida politica più alta, qualcosa che abbia oltre che una valenza prospettica un valore evocativo.

Questa sfida politica può essere costituita dall’idea della realizzazione della “CITTA’ DELLA IONICA”

Lo sviluppo di questa area non è pensabile in dimensione localistica, è necessario il superamento della logica dei campanili in funzione di una esaltazione delle specificità locali e della proiezione comprensoriale delle potenzialità economiche – culturali – sociali delle nostre comunità

E’ assolutamente indispensabile costruire un PROGETTO INTEGRATO DI SVILUPPO DEL COMPRENSORIO DELL’ALTO IONIO REGGINO.

In questa area territoriale hanno pesato nel tempo, oltre le difficoltà esterne costituite dalla mancanza di adeguati collegamenti e delle infrastrutture, anche  difficoltà dovute alla scarsa capacità delle c.d. classi dirigenti locali. Le scelte relative alle infrastrutture non dipendono da noi, o meglio non solo da noi, ma quelle di organizzazione del territorio dipendono da noi e dalla classe dirigente che sapremo costruire, dall’indirizzo di governo che sapremo dare alle nostre comunità.

Ebbene, nella nostra area si possono realizzare diversi progetti di sviluppo incentrati sulle risorse naturali, paesaggistiche, culturali ed umane del territorio.

Un PERCORSO DELLE BELLEZZE ARCHITETTONICHE STORICHE E PAESAGGISTICHE – che valorizzi la ricchezza costituita dalla presenza sul territorio di beni quali La Cattolica di Stilo – Il Castello dei Carafa – Il Naniglio di Gioiosa Ionica, La Villa Romana di Casignana,  gli Scavi e l’Antiquarium di Locri, gli Scavi e l’Antiquarium di kaulon, la Cattedrale di Gerace

Dei PERCORSI ENOGASTRONOMICI – che valorizzino le eccellenze del nostro territorio quali il Greco di Bianco – Lo stocco di mammola – La Soppressata di San Giovanni di Gerace, e le numerose  Sagre dedicati ai prodotti locali che hanno luogo ormai tradizionalmente secondo la loro stagionalità.

Un SISTEMA INTEGRATO DELLE ATTIVITÀ E MANIFESTAZIONI CULTURALI, che metta in rete iniziative prestigiose quali il Festival Jaaz Rumori Mediterranei – Caulonia Tarantella Festival, Palio di Ribusa – Mercato della Badia, Roccella Com’Era.

Una SINERGIA NELLA PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI, nei vari siti che metta in rete le attività che si svolgono  nell’Auditorium, nel Teatro al Castello, nel Teatro di Gioiosa Ionica, nel Teatro Greco di Locri,

L’ELABORAZIONE ED OFFERTA DI UN PACCHETTO TURISTICO IONICA da costruire in sinergia tra soggetti pubblici e tutti gli operatori turistici privati da proporre sui mercati nazionali ed internazionali del turismo.

Intorno a questo si può e si deve sviluppare una agricoltura biologica, ed un settore di artigianato tradizionale.

In questo quadro Roccella Ionica ha un grande ruolo da svolgere, Roccella è il punto di accesso dal mare alla Città della Ionica con il suo Porto che è il Porto della Ionica che deve essere investito sul più ampio territorio del comprensorio.

Possiede la risorsa del Castello Carafa, è dotata delle infrastrutture necessarie per lo svolgimento  delle attività culturali, si svolge una delle più conosciute la manifestazioni culturali del mezzogiorno.

 

LEGALITA’, TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE

 

Vogliamo tenere ben alta l’attenzione sui tre principi cardini che sono essenziali per una sana vita politica democratica e di gestione di un territorio; quindi continueremo a sottolineare, pretendere e promuovere sempre i principi e valori della legalità, trasparenza e partecipazione poichè laddove questi tre importanti elementi vengono a mancare o si affievoliscono, subentra l'autoritarismo.

 

Legalità: il principio di legalità amministrativa prevede che la pubblica amministrazione trovi nella legge i fini della propria azione e i poteri giuridici che può esercitare e non può esercitare alcun potere al di fuori di quelli che la legge le attribuisce. Tale principio è espressione del fondamento democratico e della supremazia della volontà popolare. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buono andamento e l'imparzialità dell'amministrazione. E' necessario pertanto che tutti gli atti e provvedimenti adottati dalla PA, dagli amministratori, dai funzionari e da ogni operatore della medesima di qualsiasi livello si uniformino in modo rigoroso ai detti principi, garantendo per questa via il rispetto dell'ordinamento e della tutela dei diritti di tutti i cittadini.

 

Trasparenza: nella vita pubblica e nei rapporti con la collettività significa chiarezza, pubblicità, assenza di ogni segretezza. Significa garantire ogni informazione sulle modalità dei pubblici concorsi, nei pubblici appalti, nelle assunzioni di nuovo personale e in ogni altro atto predisposto dall'amministrazione.

Trasparenza in una parola significa non lasciare zone d'ombra, non creare ostacoli all'informazione ed ai controlli. Significa favorire nelle persone la creazione di uno spirito nuovo nei confronti dei gestori della cosa pubblica, acquisendo la consapevolezza che gli amministratori e gli stessi dipendenti comunali sono al servizio di tutta la cittadinanza per il perseguimento del bene comune.

 

Partecipazione: significa concorrere insieme agli altri, con la propria adesione, con un interessamento diretto o con il proprio contributo allo svolgimento delle attività e alla crescita della nostra comunità. Significa portare un effettivo contributo di idee e di critica al fine di concorrere tutti insieme allo sviluppo e al miglioramento della cosa pubblica. A tal  fine verrà istituito un apposito ufficio fornito di mezzi informatici che possa servire come punto di riferimento per la raccolta di segnalazioni, proposte e reclami concernenti gli eventuali disservizi, le criticità ed ogni altro suggerimento atto a migliorare la funzionalità della nostra cittadina e delle sue  strutture.

 

POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI

 

Roccella è un paese della costa jonica, si trova in una posizione centrale tra i paesi della costa stessa oltre ad essere situato a metà strada tra le province di Reggio e Catanzaro.

E' evidente pertanto quanta importanza Roccella assuma nel contesto territoriale, ambientale e turistico della Calabria  stessa. Gli interventi che potrebbero migliorare la qualità ambientale, aumentando la fruibilità dei servizi che il nostro paese può offrire, non possono esaurirsi solo con la raccolta differenziata porta a porta, per quanto imprescindibile, col porto turistico e con il depuratore. Esistono altre importanti tematiche su cui sviluppare un piano ambientale strategico quali: l'erosione costiera e il periodico interramento portuale, le energie alternative e il contenimento dei consumi energetici (vero volano d'avanguardia ambientale), la riqualificazione paesaggistica e naturale di alcune zone rurali, l'inquinamento delle matrici ambientali aria, acqua suolo, il dissesto idrogeologico e interventi di sistemazioni fluviali e marittime; aspetto, quest'ultimo, che si inserisce in una prospettiva ben più grande che riguarda l'intero territorio calabrese.

In questa ottica assume importanza capitale il gravissimo problema dell'incidenza delle malattie tumorali che hanno colpito e colpiscono pesantemente la nostra cittadina. Sarà necessario mettere in campo screening mirati per comprenderne le cause e se possono essere ricondotte a questioni ambientali e/o di inquinamento.

Fortunatamente si avverte, soprattutto nei giovani, una maggiore consapevolezza e sensibilità oltre che attenzione, ai problemi ambientali, la presenza di figure professionali idonee, la giusta apertura mentale dei cittadini roccellesi ad un nuovo approccio civico (ancor prima che politico) verso l'ambiente e la natura, oltre che un territorio che per morfologia e posizione geografica en si presta ad interventi ad hoc.

La vocazione turistica poi di Roccella rende questo un territorio fertile su cui innestare un piano di sviluppo integrato come quello che per grandi linee si propone. Troveranno particolarmente attenzione:

 

- predisposizione di piani integrati di riqualificazione paesaggistica e zone rurali con particolare attenzione all'olivicoltura;

 - creazione di un osservatorio locale ambientale atto a trasmettere e gestire i dati ambientali più significativi per renderli disponibili agli enti e ai cittadini.

 - politiche mirate all'utilizzo massimo delle energie alternative e rinnovabili con contestuale politica rivolta al contenimento del consumo energetico;

 - piani di gestione e regimentazione di fiumi e zone limitrofe;

 - erogazione di corsi specializzanti per la creazione di figure speciali quali quella dell'operatore ambientale (diversa da quella dell'operatore ecologico).

 

Accanto a questo analizzeremo e proporremo iniziative in merito a:

 

STRUMENTO URBANISTICO

Sul tema della problematica urbanistica si è consumato il più grande fallimento politico - amministrativo delle cosiddette classi dirigenti che hanno amministrato il paese non solo nell’ultimo ventennio ma anche in quello precedente.

Il tutto è cominciato, oltre 40 anni orsono, con la scelta sciagurata dell’adozione di un Piano Regolatore Generale che non era altro che “fumo negli occhi” sparso a piene mani  nei confronti dei piccoli proprietari, con il quale  dietro una generica previsione di rendere edificabili tutti i terreni che circondavano il centro abitato, evitando di scendere nei particolari per non suscitare scontenti ed ostilità, si faceva un’operazione di paternalismo clientelare tesa  a suscitare un generico consenso, il tutto nel quadro di iperboliche e quanto mai fantasiose curve di incremento della popolazione residente nettamente in contrasto con la tendenza al ribasso mostrata dalla realtà negli ultimi anni. Nella realtà, nei successivi 40 anni e fino a tutt’oggi nessuno ha potuto legittimamente porre su quella vasta estensione di  suoli, teoricamente edificabili, un solo mattone. E’ cominciata, invece, una vera e propria opera di “taglieggiamento” ai danni dei proprietari di quei suoli che si sono visti costretti a pagare in tutti questi anni le imposte su quegli immobili in misura che prendeva in considerazione una qualificazione edificatoria dei terreni di fatto inesistente. Altra scelta sciagurata si è rivelata quella compiuta venti  anni orsono, anche in prima persona dal Sindaco uscente, di realizzare il Piano Strutturale associandosi al Comune di Nardodipace e così non riuscendo a tutt’oggi a portare a compimento il percorso del nuovo strumento urbanistico. Decaduto il vecchio Piano Regolatore Generale, la mancata approvazione, dopo oltre 20  anni, del Piano Strutturale, associato con Nardodipace  ha determinato il crollo delle imprese edili e l’azzeramento di una economia legata all’edilizia. Roccella, inoltre, non ha aderito alla realizzazione, nella gran parte del territorio, delle piccole opere di ristrutturazione ed ampliamento legate al Piano Casa, che avrebbero regalato una boccata d’ossigeno al settore collegato. Il crollo dell’edilizia si è riverberata sui professionisti locali come ingegneri, architetti e geometri che assistono impotenti ad una profonda crisi.

L’opera di “taglieggiamento” dei proprietari dei suoli è stata continuata anche dall’amministrazione uscente che ha fatto pervenire ai cittadini proprietari di terreni delle lettere da parte dell’amministrazione comunale con le quali ha comunicato che “con deliberazione del  27/06/2023 la Giunta Comunale al fine di regolamentare la propria azione di controllo ha determinato i valori minimi di riferimento delle aree edificabili.”. Ebbene, le cosiddette aree edificabili in questione, di cui sono stati rideterminati i valori minimi, non sono altro che i terreni ricompresi nel PRG sui quali di fatto in tutti questi anni e tutt’oggi  non è stato e non è possibile svolgere alcuna attività edificatoria. Terreni, quindi, che non hanno potuto essere né utilizzati quali aree edificabili e tanto meno commercializzati come tali, considerato che nessuno è disponibile a comprarli se non al valore di terreni agricoli, ma che continuano pervicacemente ad essere tassati quali aree edificabili.

PROPOSTA E’ necessario chiudere tempestivamente l’iter amministrativo che di fatto ha bloccato tutte le iniziative sul territorio. Pur riconoscendo l’errore strategico di aver pensato al Piano Strutturale Associato con Nardodipace che, per storia, cultura, collocazione geografica e situazione politica è ai nostri antipodi, non possiamo più rimandare l’approvazione. Dovranno essere effettuate scelte in modo da proporre un sistema urbano coerente e flessibile. Non è pensabile chiudere il paese a riccio intorno a culture conservative che, di fatto, deprimono l’attività edilizia e peggiorano la creazione di posti di lavoro.

Le scelte, tuttavia, al fine di non penalizzare quanti in questi anni fidando sulle previsioni del PRG hanno fatto investimenti e non danneggiare quanti sono stati costretti a pagare le imposte nella misura prevista per i terreni edificabili, dovranno essere in armonia con il vecchio PRG secondo le direttrici di sviluppo urbano già da tempo individuate e sulle base delle quali i cittadini hanno compiuto scelte esistenziali. Le scelte, comunque, dovranno essere compiute dopo aver sviluppato un ampio confronto con le categorie professionali interessate, gli stessi proprietari dei terreni e tutti i cittadini. La gestione del territorio, che è il più importante tra i compiti istituzionali demandato all’ente locale e che mette in gioco interessi economici e sociali rilevanti, non può essere determinata nel chiuso delle stanze “istituzionali”, siano esse “tecniche” o “politiche” ma deve essere il frutto della massima partecipazione democratica


EROSIONE DELLA COSTA

Un paese che si definisce ad “Alta Vocazione Turistica” non può fare a meno di una delle risorse principali: l’arenile. Gli ultimi anni hanno visto questo bene deteriorarsi sempre più e le ultime mareggiate invernali hanno posto in seria difficoltà gli operatori turistici legati al settore. Era stata promessa la difesa della costa e la realizzazione di un by-pass capace di trasportare l’enorme quantitativo di sabbia accumulata dietro il porto fin nelle zone di ripascimento, ma ciò non è stato realizzato.

PROPOSTA  La difesa costiera realizzata molti anni fa mediante la costruzione di alcuni pennelli in pietra naturale si è dimostrata inefficace. La grande distanza tra i pennelli e i danneggiamenti subiti dalle mareggiate ne hanno limitato enormemente l’efficacia. Sarà necessario approntare e far finanziare un progetto organico di “Difesa Costiera” che comprenda, prioritariamente la realizzazione di scogliere frangiflutto poste, preferibilmente, in maniera soffolta; il ripristino funzionale degli attuali pennelli con il loro allungamento e potenziamento delle “punte”; il ripascimento delle zone erose per una quota aggiuntiva all’attuale non inferiore ai 30/50 metri. Si ritiene, altresì, opportuna una modifica del piano spiaggia nella parte in cui non prevede una diversificazione degli insediamenti ma replica l’esistente.

RISORSE IDRICHE

Sono passati ulteriori 5 anni e purtroppo ancora non si è riusciti a risolvere completamente la presenza dell'amianto nella tubazione dell'acquedotto di Mazzuccari, gestito dalla Sorical e dalla Multiservizi, che serve gran parte del territorio comunale. Non si comprende come un’amministrazione che rastrella finanziamenti  per la qualsiasi opera non abbia mai puntato a reperire le risorse necessarie per la realizzazione di un’opera fondamentale per la salute e la sicurezza quale quella del rifacimento della rete idrica comunale.

PROPOSTA La grande scommessa è il rifacimento integrale della rete idrica comunale con la sostituzione completa dei tubi in cemento-amianto, retaggio di un passato ormai superato in tutte le comunità evolute. Sappiamo bene che le opere che si realizzano nel sottosuolo non portano notorietà e successo ma non a caso il nostro motto è “PRIMA LE PERSONE”, perché vengono prima gli interessi ed i diritti dei cittadini e tra questi sicuramente per primo il diritto alla salute che si assicura anche attraverso la realizzazione di una rete idrica fatta con materiali tecnologicamente idonei e sicuri.

VIABILITA’ CENTRALE E PERIFERICA

Il tessuto urbano e viario è andato deteriorandosi sistematicamente negli ultimi cinque anni. Le aree PIP, dove si potrebbero prevedere degli insediamenti produttivi, si presentano deteriorate e fatiscenti. La passeggiata intorno al castello, abbandonata a se stessa nel corso degli anni è stata distrutta dagli incendi. Le località periferiche non ricevono una adeguata manutenzione e pulizia, le illuminazioni pubbliche sono trascurate e le erbacce crescono rigogliose non solo nelle strade esterne ma anche nelle scuole comunali.

Sulla Via Trastevere e nella via Cannolaro, nonostante le grate collocate sullo scatolare hanno ricevuto più volte degli interventi di riparazione, sono fonte di rumori insopportabili. Non è stato mai messo in campo un ordinato piano dei parcheggi che desse respiro alle aree fortemente intasate durante il periodo estivo. Il piano dei parcheggi a pagamento del Lungomare va certamente rivisto.

Un’altra condizione di disagio è rappresentata dalle “Strade di Pietra”: Costruite con materiali scadenti, con le caditoie traballanti e rumorose in contrasto con le disposizioni di un ordinato Centro Storico.

PROPOSTA  Non esiste un territorio di serie “A” ed uno di serie “B” o “C”. Tutto il territorio merita rispetto e attenzione. Sarà approntato un sistema di “Intervento rapido” che risolva nel giro di 12/24 ore tutte le emergenze viarie. Un nutrito e ben articolato sistema di “Pulizia a rotazione” dovrà intervenire su tutto il territorio mediante operazioni di spazzamento continuo. Ogni quartiere ne farà parte e gli interventi avranno una cadenza di 15/20 giorni. Dovrà essere migliorata la proposta di verde pubblico con nuove piantumazioni. L’area PIP sarà migliorata per gli interventi esistenti e futuri. Si interverrà sia sulle grate della Via Trastevere e di via Cannolaro mediante un sistema di ancoraggio che impedisca fastidiosi rumori, e sia sulle Strade di Pietra mediante un processo di levigatura del manto stradale che la sostituzione del sistema di smaltimento delle acque del tutto silenziato. Sarà ripristinata la passeggiata intorno al castello. Andranno approntate misure di regolazione del traffico (semafori e altri strumenti idonei) nelle zone più congestionate e a rischio anche al fine di assicurare la piena fruibilità delle vie cittadine ai soggetti fragili e con mobilità limitata. Al fine di far deambulare liberamente i soggetti fragili e le persone con mobilità limitata in tutte le zone del paese andranno eliminatigli gli ostacoli fisici e le barriere architettoniche che si trovano sui marciapiedi e nelle altre aree percorribili da pedoni.

Una menzione tutta particolare deve essere dedicata alle strade esterne. Le nostre campagne rappresentano una risorsa preziosa e zone come il Bosco Catalano e le altre contrade del territorio comunale non possono essere più abbandonate a se stesse.

 

PORTO DELLE GRAZIE

 

Prima le persone è il nostro motto. Al Porto, quindi, prima i clienti anzitutto che finanziano personale e attività della struttura. Il Comune di Roccella Jonica, socio di maggioranza, opera come se non ci fossero: neanche uno straccio di risposta alla missiva di marzo da parte di quasi duecento clienti del porto inferociti. Con le parole del nuovo amministratore, mero esecutore di volontà altrui (per un costo, solo lui, nota bene, di oltre centomila euro annui), “possono tutti andarsene”. Invece, sarebbe bene ripartire proprio da loro, dai clienti fruitori e finanziatori, per aumentare quantità e qualità dei servizi, la ricettività e il volano di una infrastruttura pagata dai contribuenti ma ancora, dopo trenta anni, ancora solo ed esclusivamente appannaggio dei soliti noti, i quali, come noto, non vogliono manager validi e indipendenti.

L’amministratore precedente (dott. Fabio Filocamo) aveva migliorato ogni aspetto del porto, salvandolo dal tracollo finanziario e investendo come mai fatto prima, bruciando ogni record di presenza/incasso, negli anni peggiori di sempre, creando la provvista economica per rifare tutti gli impianti della struttura e rinnovarne le dotazioni, tra cui:

messa a nuovo e ammodernamento dell’intero impianto elettrico (cabina principale esterna inclusa);

potenziamento del sistema antincendio, (mettendo in funzione la terza cabina, mai in esercizio prima);

elettrificazione ex novo della banchina di sottoflutto (creando punti luce e acqua assenti in banchina);

ristrutturazione di tutti i locali (clubhouse, uffici, magazzini, docce e servizi) e superfici esterne;

messa a nuovo della draga (abbandonata da anni) per consentire dragaggi annuali in economia;

acquisto di veicolo automatizzato (porter) per addetti e messa a nuovo del trimarano per le escursioni;

acquisto di computer e server nuovi, digitalizzando processi, servizi e mezzi di pagamento per i clienti;  

potatura straordinaria e pulizia delle pinete interne con installazione di un parco giochi per bambini e di un’area fitness di 18 postazioni, e piantumazione di oltre 200 nuove essenze e arbusti floreali (per una striscia verde e in fiore di 350 metri), inspiegabilmente estirpate dopo il passaggio di consegne;

lavori di funzionalizzazione delle aree di cantiere per la movimentazione del carroponte a gru (travel lift) e progettazione dei lavori di messa a norma delle stesse (vasca di lavaggio e impianto di prime piogge);

ripristinato un servizio di ristoro in porto per dodici mesi (prima sia ristorante che bar solo in estate).

 

Tutto ciò è stato fatto, riducendo le tariffe a tutti i diportisti, per quattro anni consecutivi, dando ai clienti anche la facoltà di pagare in più rate; con i seguenti risultati di gestione: +60% contratti multistagionali, +40% saturazione, +30% fatturato (e incassi effettivi), 250gg tutto esaurito (mai un giorno prima). In breve: record storici di fatturato, di contratti, di presenze, di ricavi (complessivi e in ogni settore), di incassi effettivi, di saturazione del porto, di investimenti e manutenzioni. Numeri ampiamente positivi e in controtendenza coi dati medi nazionali (meno 30%). Dal 2020, poi, in piena emergenza Covid, e fino al 2023 tutti i clienti hanno pagato meno del 2019. Coi maggiori ricavi reinvestiti per intero sulla struttura e i suoi servizi.

Inoltre, nel corso di quella gestione, si sono realizzate straordinarie progettualità, tra cui il progetto PNRR “Ecosistemi di Innovazione”, che prevedeva tra gli altri la realizzazione di una “Officina dei Mestieri”, e il progetto PAC “Green Port”, con il quale Roccella si è aggiudicata ben dodici (12) milioni di euro, destinati alla nuova elettrificazione dei pontili, con apparati intelligenti di fornitura di luce e acqua, un parco fotovoltaico a copertura del parcheggio esistente, l’efficientamento energetico degli edifici portuali, nonché altri dispositivi e sensori per la tutela dell’ambiente marino.

Infine, si è posto rimedio a una pluriennale situazione di morosità del gestore del ristorante (quasi tre anni di canoni non pagati), affidandolo ad altri soggetti terzi qualificati che, il primo anno, hanno ripristinato a loro spese quanto distrutto dal precedente occupante, e, il secondo anno, in tre mesi, hanno versato al porto più di quanto il vecchio gestore avrebbe dovuto pagare in dodici mesi (ma non pagava). Con l’arrivo del nuovo amministratore, il ristorante, pur completamente ristrutturato e attrezzato, è rimasto invece chiuso anche per la stagione estiva. Dopodiché, è stato affidato a due lire e per ben sedici anni (16), agli amici dei soliti noti con un bando cucito su misura, al fine di escludere ogni altro potenziale concorrente. Bando impugnato da chi avrebbe avuto il pieno diritto di partecipare e così anche la prossima stagione si rischia di avere il ristorante chiuso.

PROPOSTA   

È necessario considerare la situazione economica e sociale entro la quale la struttura si colloca. La più parte degli attuali posti barca è in possesso di piccoli diportisti e pescatori sportivi. Roccella non ha mai richiamato grandi imbarcazioni, se si esclude il diportismo di passaggio presente esclusivamente nella stagione estiva.

Occorre seguire la linea tracciata dal precedente amministratore, volta a calmierare i costi per i più piccoli e mirata ad aumentare le tariffe per i più grandi. Ciò anche in considerazione di due fattori. Da un lato, bisogna tener conto della mancata riapertura del cantiere, per effetto dell’installazione delle tensostrutture per la prima accoglienza dei migranti irregolari (quando vi sarà altra struttura idonea? e quando sarà che l’ospedaletto tornerà al servizio dei cittadini roccellesi?). Dall’altro, fino a quando non vi saranno apparati che consentiranno di misurare i consumi di acqua e luce a disposizione dei diportisti, è evidente che vi è una forte disparità di trattamento a svantaggio dei più piccoli. Da questo punto di vista, occorre provvedere al più presto alla realizzazione dei lavori previsti dal bando “Green Port”, invece che sostituire betonelle a terra di cui non si sentiva il bisogno e che anzi oggi è causa di un ulteriore disservizio, dato dall’improvviso divieto posto ai clienti di accedere con l’auto anche solo per trasportare le attrezzature e parcheggiare all’esterno.

Incidentalmente, si deve registrare il fatto che, con l’arrivo del nuovo amministratore, vi sono stati rilevanti aumenti tariffari, senza nessun incremento di servizi, anzi diminuiti (ristorante chiuso per la prima volta, cantiere ancora fermo, accesso carrabile impedito, buono di alaggio e varo abolito). Peraltro, tutto ciò ha portato a risultati deludenti, come presenze e come ricavi, dopo stagioni di boom, tanto che l’ultimo bilancio del porto si presenta in perdita dopo anni di ricchi utili.

 

Occorre soprattutto liberare le aree, affinché il cantiere nautico possa riaprire al più presto e il travel lift possa muoversi agevolmente all’interno delle stesse, consentendo agli addetti di poter operare in sicurezza. Inoltre, al suo interno, in un comune come Roccella che dispone di una scuola con indirizzo nautico, occorre investire nella formazione di giovani per farli lavorare con i diportisti, come futuri addetti del porto o come artigiani o imprenditori, in quei settori professionali oggi scarsi o del tutto assenti in zona.  Basterebbe riprendere idea e progetto della “Officina dei Mestieri”, tracciati dal precedente amministratore.

Possono crearsi anche nuovi posti barca, pensando a un molo apposito attrezzato per i piccoli pescatori. Da anni proponiamo di adibire a ciò parte dell’antiporto e di crearvi a ridosso strutture per i pescatori e per il commercio del pesce (all’asta, all’ingrosso e al dettaglio), tratto a terra dal ceto peschereccio locale. Ciò favorirebbe la ricettività del porto, consentirebbe l’insediamento di locali attività di trasformazione e di rivendita, e porterebbe alla creazione di nuovi posti di lavoro. Realizzare un porto a secco ha senso, ma che senso ha farlo a varie centinaia di metri dal bacino di alaggio e varo delle imbarcazioni, con evidente spreco delle risorse pubbliche? I recenti lavori di ammodernamento hanno portato solo a nuovi arredi, indecenti e insensati, come gli spazi chiusi a vetro, in cui le persone soffriranno un caldo infernale, o gli orribili manufatti che impediscono il passaggio dei mezzi, anche quelli di soccorso.

Un appunto poi ai servizi esistenti, ma in parte carenti o venuti meno. Il ristorante dovrebbe essere messo di nuovo a bando (ma per davvero questa volta), affinché tutti gli operatori qualificati, locali e non, possano proporre il miglior servizio possibile. Il distributore di benzina dovrebbe aprire alle prime ore del mattino, quando si è soliti andare a pesca o salpare per una traversata, e presentare prezzi più bassi alla colonnina. L’agenzia di viaggi, col nuovo amministratore, infine, è stata anch’essa chiusa. Eppure, anche qui vi sono stati soggetti diversi dal precedente titolare che si sono offerti di dare gli indispensabili servizi al turista.

Occorre infine continuare nella linea dei precedenti amministratori, legati al territorio e animati da sane e genuine motivazioni, anche sotto il profilo del contenimento dei costi e degli acquisti, oltre che del relativo compenso spettante per la funzione (vertiginosamente aumentato a favore dell’attuale amministratore).

 

CASTELLO CARAFA

Gli amministratori pubblici di Roccella Ionica degli ultimi due decenni nell’attività di recupero e restauro degli immobili di portata storica e monumentale non hanno avuto la mano felice. Prova ne è la recente realizzazione in prossimità del complesso monumentale costituito dal Convento, Chiostro e Chiesa di San Giuseppe dell’che si presenta come un’opera sproporzionata, fuori scala e fuori contesto del tutto scollegata e addirittura contrapposta e confliggente con l’ambito architettonico ed urbanistico in cui viene ad inserirsi, oltreché ad essere del tutto incompatibile con il medesimo per la natura dei materiali utilizzati e prova ne sono stati i lavori che hanno riguardato il Castello Carafa. In quest’ultimo caso i “Nostri” sono riusciti perfino a deturpare il Castello dei Principi Carafa che rappresenta la storia, la cultura e l’immagine della città. Ci aspettavamo di vedere restituito agli antichi splendori nelle sue originali fattezze le mura del vecchio maniero, riportato con fedeltà alle sue origini costruttive ed artistiche. Con sconcerto siamo stati costretti ad assistere, invece, all’esibizione di un rifacimento con un’acconciatura da modernariato degna dei mercatini domenicali. Gli intonaci, tutto sono meno che rispondenti alle tecniche del corretto recupero e restauro e ci conforta che sul punto sia intervenuta con forza la Soprintendenza alle Belle Arti di Reggio Calabria. Le finestre sono state corredate di vetri che fanno uno strano riflesso azzurro che è certamente incompatibile con le fattezze del storiche del tempo ed anche i pavimenti anziché avere il disegno a losanga caratteristico dell’epoca del maniero sono state realizzate in modo del tutto difforme.

Pertanto, il primo intervento che è necessario effettuare sul castello è quello dell’eliminazione degli elementi deturpanti ed alla realizzazione del corretto restauro con metodi e materiali che ripristinino la bellezza del maniero nella sua storicità secondo il progetto a suo tempo approvato dalla Soprintendenza alle Belle Arti.

Una volta riportato il maniero alle antiche fattezze, oltre ai musei virtuali già programmati, sarà poi necessario realizzare un museo reale dedicato alle arti e mestieri tradizionali roccellesi, servendosi dei materiali tuttora esistenti e conservati dall’associazione Roccella Com’era e della competenza storica ed operativa che questa associazione ha dimostrato nel tempo di possedere.

Nel castello che avrà ritrovato la sua forma e spirito originario, si potrà realizzare un esperimento di vita reale facendo immergere i turisti e tutti gli interessati nell’atmosfera dell’epoca e facendogli vivere una giornata tipo di quelle che vivevano gli abitanti del tempo secondo la scansione delle ore e facendogli consumare anche i pasti che effettivamente venivano preparati all’epoca.

Questa forma di fruizione storicizzata della struttura può assicurare un flusso ininterrotto di turisti oltre che mobilitare risorse lavorative locali necessarie per far rivivere gli antichi mestieri nonché per la preparazione e la somministrazione delle pietanze. Sarebbe una forma originale per rilanciare il Castello Carafa nel circuito turistico internazionale.   

 

STRUTTURE RICETTIVE EMERGENZA MIGRANTI e POLO SANITARIO

Una delle scelte amministrative più discutibili ha riguardato la destinazione della struttura sanitaria chiamata Ospedaletto a centro di Riconoscimento per i migranti sbarcati al Porto delle Grazie.

Il Polo sanitario ex Saub di Via Cavone è stato chiuso il 9 febbraio del 2009 in quanto esistevano enormi problemi di inagibilità legati a questioni strutturali, a diffusi problemi di umidità, di impianti fuori norma con gravissimi limiti di vivibilità e sicurezza sia per i dipendenti che per gli utenti. Dopo anni di chiusura, con i citati problemi, la struttura è stata riaperta ponendo tutti in una grave situazione di pericolo nei confronti dei migranti provvisoriamente ospitati ma anche dei volontari e delle forze dell’Ordine.

PROPOSTA: E’ urgente individuare nella Locride una struttura idonea, atta ad accogliere uomini, donne e bambini, che riesca a garantire la loro temporanea permanenza nel rispetto della dignità dovuta ad ogni essere umano, compresa quella dei tanti volontari ed operatori delle forze dell’ordine impiegate in quelle che non possono più chiamarsi emergenze.

Qualora dovessero riprendere i grandi sbarchi con numeri elevati riteniamo che sia opportuno organizzare l’accoglienza secondo il collaudato e funzionale “Modello Riace” fondato sull’integrazione. Sarà necessario partecipare ai progetti Sprar organizzando società cooperative che possono impiegare diverse decine di operatori nelle varie funzioni di mediatori culturali , di insegnanti che gestiscono i progetti di accoglienza ed integrazione. Attraverso i progetti si può dare vita a micro attività imprenditoriali  legate all’artigianato ed all’agricoltura – si possono rivatalizzate le botteghe artigiane ed i mestieri ormai in disuso – si possono creare diversi laboratori di ceramica – tessitura con telaio manuale e filatura della lana – laboratori per la preparazione di conserve alimentari – lavorazione del latte – del pane – frantoi. Si può anche creare un sistema di albergo diffuso con il recupero delle vecchie abitazioni abbandonate e creazioni di posti letto per il turismo solidale.

Riteniamo invece che l’Ospedaletto, che è stato a suo tempo una conquista per la città,  debba tornare ad essere un Polo sanitario ossia un vero e proprio centro socio-sanitario di eccellenza, quale era, al servizio di tutto il Comprensorio. La  struttura articolata su tre piani, dove lavoravano numerosi medici, operatori sanitari e impiegati,  erogava diverse prestazioni specialistiche,  di Consultorio familiare, di ambulatorio di  ostetricia, di corsi pre-parto, di sedute di fisioterapia ed era meta di pazienti da tutto il Comprensorio che ricevevano prestazioni sanitarie gratuite.  La chiusura dell’Ospedaletto ha determinato la perdita di professionalità e utenze, con ricadute negative sull'economia del paese e penalizzazione dei soggetti più deboli e delle persone con problemi di mobilità che si sono visti costretti a spostarsi in altri centri o a ricorrere alle prestazioni di privati non potendo usufruire di quelle fornite dal servizio sanitario nazionale. L’Ospedaletto deve essere oggetto di un intervento immediato di ristrutturazione e ammodernamento che consenta il ripristino della funzionalità della struttura con la possibilità, non solo del reinsediamento dei servizi sanitari a suo tempo già erogati, ma con un consistente ampliamento dei medesimi per venire incontro alla domanda di maggiore sanità pubblica che proviene dai cittadini di Roccella Ionica e da quelli di tutto il comprensorio.  Anche questo è in modo per dimostrare prossimità verso i più deboli oltre che offrire un servizio generale per tutti i cittadini e garantire la tutela del diritto alla salute. E’ indispensabile un servizio sanitario pubblico piu accessibile, efficiente e tempestivo. Per questa via, oltretutto,  l’ex Mercato Coperto, costato 800.000 Euro alla collettività, verrebbe restituito al Comune che potrebbe destinarlo alla sua funzione originaria.

 

 

 

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Più volte abbiamo sentito che il Comune è in fase di elaborazione di un “Piano Energetico Comunale”. Di tale eventualità però ancora non è stato nulla realizzato.

PROPOSTA Riteniamo che le questioni legati all’ambiente ed alla sua salvaguardia debbano essere prese in seria considerazione. In questa ottica non possono essere trascurate le fonti di energia rinnovabile sia attraverso l’uso ed il potenziamento del fotovoltaico, da inserire in tutte le strutture comunali, che quello legato all’eolico. Se da un lato la cultura del fotovoltaico è pienamente inserita nella vita quotidiana, l’aver depresso l’eolico, mediante la negazione della produzione sul territorio comunale, ha determinato gravissimi ritardi. Appare del tutto evidente che ci si riferisce a “piccoli” impianti eolici e non certo alle mega pale che tanto hanno deteriorato l’habitat di alcune zone. Gli impianti eolici dovranno essere realizzati al di fuori del centro abitato, mediante micro-impianti ad uso strettamente privato.

 

STRUTTURE PUBBLICHE

Ogni struttura pubblica svolge un compito importante nella economia amministrativa. Gli interventi per dotare il nostro Comune di tali strutture hanno visto impegnate tutte le amministrazione che hanno governato il nostro Comune, dotandoci di esempi unici nel nostro territorio. Di tutti gli edifici pubblici gli unici che sono stati particolarmente attenzionati in questi anni sono stati l’ex Convento dei Minimi, l’Auditorium ed il Teatro al Castello. Su questi edifici si sono riversati ingenti investimenti, tralasciando i pur necessari interventi sugli altri.

PROPOSTA La proposta nasce dalle esigenze di una società in forte evoluzione, le cui richieste devono formare l’indirizzo programmatico. La più importante struttura pubblica è rappresentata dalla Casa Comunale. Dovrà essere aperta al pubblico dalle 8,30 alle 12,30 dei giorni lavorativi con la creazione dello “Sportello del Cittadino”. Avrà lo scopo di informare la cittadinanza sulle procedure amministrative, raccogliere le domande, rilasciare i certificati, migliorando ed economizzando l’attività degli uffici comunali. Dovranno essere realizzate una “Sala Internet” gratuita per consultazioni e ricerche, un locale cineforum con annessa biblioteca. Anche se non trattasi di edificio pubblico in senso stretto, il cimitero è il luogo dove riposano nostri cari. Purtroppo a distanza di anni in cui il Comune ha chiesto ai cittadini delle manifestazioni di interesse all’acquisizione di loculi, tombe e cappelle, dell’ampiamento del Cimitero ancora non c’è traccia. Non solo, nel frattempo l’ente ha contratto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di ben 600.000,00 eurodel quale stiamo già pagando le rate senza che sia stato avviato alcun lavoro di ampliamento.

Pensiamo che l’ampliamento del cimitero sia un’opera urgente ed indispensabile che deve essere realizzata con risorse comunali ed i posti deveono essere messi a disposizione solo dopo l’esecuzione delle opere ed a prezzi sicuramente calmierati rispetto alle attuali richieste.

 

LE POLITICHE SOCIALI PER UNA CITTA’ EQUA E SOLIDALE

 

Il grado di civiltà di una comunità si misura dalla capacità di dare risposte ai bisogni e alle istanze delle persone e soluzioni alle problematiche che si innestano nel tessuto sociale generando difficoltà e vulnerabilità.

La costante e progressiva diminuzione delle risorse provenienti dallo Stato ha significato per i Comuni avere meno risorse a disposizione per garantire tutti i servizi che devono essere offerti alla cittadinanza.

 

Purtroppo, contemporaneamente a questa progressiva riduzione delle risorse si registra un aumento dei bisogni che determina una pressione sui Comuni generata dal crescere della domanda per l’erogazione di prestazioni sociali e di integrazione al reddito.

E poi non dobbiamo dimenticare un altro dato importante e cioè che la maggior parte delle risorse attualmente dedicate al welfare sono composte da trasferimenti diretti ai soggetti che ne beneficiano per lo più attraverso indennità erogate dall’INPS. Una buona legge ispiratrice per programmare politiche e interventi sociali è la legge 328 del 2000, “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, successivamente integrata e modificata. Questa legge, in sostanza, ci dice che un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità ed eliminare ogni situazione di discriminazione, di bisogno e di disagio sociale e/o economico, individuale e familiare.

 

Questo processo poi deve coinvolgere tutti i soggetti territoriali, secondo il principio di sussidiarietà, a partire dalle associazioni di volontariato che rappresentano un’enorme ricchezza per la nostra cittadina e compresi i cittadini che sono coinvolti per il principio di partecipazione attiva.

 

Sulla base dei principi e dei contenuti richiamati dalla succitata legge e dall’analisi della situazione attuale pensiamo sia importante rivedere il modo tradizionale di programmare le politiche sociali, per introdurre un modello sostenibile ma allo stesso tempo più efficace e più rispondente ai bisogni attualmente emergenti. Noi pensiamo che bisogna passare da un modello di welfare prevalentemente distributivo in cui cioè le risorse impiegate per le politiche sociali vengono distribuite nei vari servizi e interventi, ad un sistema che non ha solo lo scopo di potenziare e rendere più efficienti le attuali scarse risorse ma che vuole migliorare la qualità delle relazioni e della convivenza, è così che un territorio diviene comunità solidale.

E, ricordiamolo, una comunità è solidale quando c’è attenzione alle persone e ai bisogni e quando le istituzioni procedono alla valutazione dei problemi e determinano le strategie di utilizzo delle risorse disponibili per risolverli.

 

Tra gli interventi concreti che andremo ad attivare all’interno di questo complesso sistema per il sociale emergono:

 

*dotare il comune di un servizio effettivo di assistenza sociale che operi con un nuovo approccio metodologico dell’intervento nel settore con il pieno riconoscimento dei diritti sociali dei cittadini e la realizzazione di un virtuoso circuito solidaristico, con particolare attenzione verso il mondo delle persone anziane,  fragili e disagiate e promuova e coordini tra l’altro:

*un servizio di assistenza domiciliare  (SAD) finalizzato a favorire la permanenza al proprio domicilio e nel contesto sociale di riferimento delle persone anziane in condizione di parziale o totale non autosufficienza, nonché a supportare il nucleo familiare nel lavoro di cura ed a migliorare la qualità della vita nell’ambito dei rapporti familiari e sociali. Servizio da svolgersi mediante l’impiego di persone che aderiscono al servizio civico comunale, il cui regolamento è stato  approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 5.09.2021, realizzando per questa via un virtuoso processo di assistenza solidaristica.

*un servizio denominato “AUTO AMICA” finalizzato al trasporto sociale in favore di soggetti non autosufficienti residenti nel Comune di Roccella Jonica. Il servizio viene erogato al fine di garantire il miglioramento della qualità della vita di cittadini che versano in condizioni oggettive di svantaggio; per superare le difficoltà di mobilità e agevolare l'accesso alle strutture sanitarie e/o riabilitative pubbliche e private.

*un progetto denominato “MENO SOLI” che consiste, tra l’altro, nella dotazione del centro anziani della tecnologia necessaria per programmare una serie di viaggi virtuali nel mondo. I destinatari del progetto potranno visitare ogni angolo delle città e godere delle bellezze architettoniche e paesaggistiche dei luoghi grazie alle fotografie a 360 gradi ad effetto tridimensionale che consentono la sensazione di essere all'interno del luogo : si passeggia, ci si muove nelle varie direzioni e si osservano tutti i dettagli. Poi grazie anche all'audio si potrà ascoltare ed essere informati sui luoghi visitati. Realtà virtuale e anziani possono diventare un binomio vincente. Tramite l’utilizzo delle nuove tecnologie gli ospiti del Centro anziani  possono avere l’opportunità di:

Visitare musei;

conoscere luoghi d’arte e le bellezze paesaggistiche del mondo;

attraverso l’applicazione HistoryPin è possibile guardare le immagini storiche di un luogo e fare il confronto tra com’era prima e com’è oggi e, in generale, avere l’accesso alle altre applicazioni esistenti che danno l’accesso ai tour virtuali.

I viaggi virtuali possono permettere un’interazione tra le persone coinvolte anche attraverso la condivisione dell’esperienza, delle emozioni e delle sensazioni, diventando così un’occasione positiva di stimolo e di miglioramento della qualità della vita.

* Migliorare il servizio offerto dalla struttura dell’asilo nido soprattutto al fine di rispondere adeguatamente al bisogno delle famiglie nella cura dei figli rispetto all’orario di lavoro e di ogni impegno fuori dalla famiglia. Per essere più vicini e più attenti all’ascolto delle esigenze di queste famiglie proponiamo una “Consulta della famiglia” dove poter esprimere i problemi e individuare le giuste soluzioni.

 

* Promuovere una politica della casa anche attraverso nuove modalità di gestione delle risorse messe a disposizione dalla Regione.

 

* Interventi di sostegno al reddito per le famiglie che si trovano in una condizione di disagio economico al fine di ripristinare il principio di equità sociale e garantire a queste famiglie una minima qualità della vita. Abbiamo più volte in questi anni proposto di predisporre un “fondo di solidarietà” dal bilancio comunale per un incisivo sostegno a quelle famiglie a più basso reddito.

 

* Promuovere un progetto che prevede il recupero delle eccedenze alimentari e distribuirli in ragione del bisogno. Questo progetto permette di trasformare lo spreco in risorsa ed è uno strumento in più per contrastare , quasi a costo zero, le nuove situazioni del bisogno.

 

* Per sviluppare nuove forme di sussidiarietà e di solidarietà civica pensiamo di istituire una “banca del tempo e di mutuo aiuto” con l’aiuto importante e necessario delle associazioni di volontariato al fine di sostenere le famiglie in cui vive un anziano o un disabile e che non possono sostenere questo impegno solo con le

proprie risorse.

 

*Garantire il tempestivo avvio già dall’inizio dell’anno scolastico del servizio di assistenza scolastica agli alunni diversamente abili, attivare  un centro sociale per soggetti diversamente abili.

 

* Utilizzare massicciamente il servizio civico comunale già istituito realizzando per questa via un virtuoso processo di assistenza solidaristica.

 

POLITICHE CULTURALI E DEI GRANDI EVENTI

 

Negli anni appena trascorsi abbiamo assistito ad un passaggio, o meglio ad una vera e propria dismissione, da parte dell’amminsitrazione comunale, dal terreno dell’iniziativa culturale in favore di quello della logica commerciale che ha penalizzato in modo consistente un importante iniziativa culturale e di spettacolo quale il Festival Jazz e mortificato per il  resto qualsiasi tipo di altra iniziativa culturale sul territorio.

Noi riteniamo che bisogna riprendere con grande slancio invece proprio l’iniziativa culturale che parte dal territorio e si lega alla sua storia ed alle sue tradizioni ed in particolare pensiamo che detto rilancio debba avvenire attraverso una forte rivalutazione e innovazione del “FESTIVAL JAZZ” ed un progetto legato alla nostra storia come “ROCCELLA COM’ERA”.

IL FESTIVAL JAZZ RUMORI MEDITERRANEI costituisce una notevole risorsa del territorio che pone la necessità di avanzare una proposta organica sulla manifestazione, sul suo senso, sulle prospettive. La questione è come investire questa manifestazione sul territorio affinchè sia non solo un fatto “culturale” ma un momento di crescita, di promozione e sviluppo del territorio.  Il Festival Jazz, come altre iniziative significative che esistono sul territorio non possono vivere se non diventano un patrimonio di una comunità o collettività più ampia, di un territorio più ampio che probabilmente non può essere il territorio della città metropolitana – ma ben essere il territorio della Città della Ionica – intesa come tutti i comuni che compongono il circondario. Il Festival Jazz come strumento del circondario che diventa non solo un momento di iniziativa culturale – ma anche un momento di promozione dei prodotti del territorio. Legare cioè intorno al festival una iniziativa di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche ed artigianali presenti sul territorio per realizzare un rapporto virtuoso tra cultura e produzione artigianale del territorio – due momenti che si promuovono vicendevolmente – che arricchiscono ed intrecciano aspetti culturali e produttivi e che costituiscono una prospettiva di sviluppo economico culturale del nostro circondario – un modo per mettere insieme diverse radici culturali e fondere interessi di diverse comunità. Il Festival Jazz, cioe non solo come momento di promozione culturale ma anche di promozione economica . cioè un processo di crescita socioculturale ed economica del territorio capace di autopromuoversi e genera risorse che vanno ad alimentare l’iniziativa e ad alimentare un ciclo virtuoso di sviluppo culturale ed economico.

In particolare, intorno alla manifestazione possono essere articolate le seguenti iniziative:

ROCCELLA JAZZ CLINICS in collaborazione convenzionata con i conservatori della Calabria e della Sicilia. - Tre week-end di lezioni di musica d’insieme programmati con artisti di rilievo del panorama nazionale ed internazionale, in accordo con le classi di Musica Jazz dei conservatori di Calabria e Sicilia. - Tre week-end di lezione degli stessi insegnanti dei conservatori convenzionati che porteranno le loro classi a vivere quello che dovrebbe ritornare ad essere per il il jazz il “Tempio del Sud”. Il luogo eletto per queste attività didattiche dovrebbe essere il Castello Carafa (faro di cultura della locride).

- Lezioni concerto per le scuole che sono certamente eventi da pianificare in futuro, proprio in collaborazione con i conservatori, nelle “venues” di Roccella Jazz. Pianificando delle attività appositamente strutturate per pacchetti di turismo scolastico primaverile (scuole medie e superiori ad indirizzo musicale da tutta Italia).

ROCCELLA JAZZ AWARD - Premio STUDENT in collaborazione con i conservatori convenzionati; - Premio ARTIST in collaborazione con una giornale specializzato; - Premio VISION premio assegnato ad un personaggio della cultura (ma non necessariamente) che si è distinto la sua particolare azione (e visione) per il futuro. “Vision” potrà essere inoltre il titolo di una delle serate tematiche del Festival.

Il vincitore dello STUDENT Award avrà la possibilità di pubblicare un singolo digitale in collaborazione con una etichetta discografica.

ROCCELLA JAZZ Circuit Istituzione di un circuito jazzistico con i locali della provincia di Reggio Calabria, con particolare riguardo a Roccella Jonica e alla Locride per la costituzione di un circuito annuale di performance jazzistiche. Roccella Jazz tutto l’anno. E’ fondamentale che questa musica sia presente nei luoghi di fruizione “quotidiana” per innestarla concretamente nel nostro tessuto sociale e culturale.

ROCCELLA JAZZ Food & Wine E’ utile “legare” le espressioni culturali del territorio per connotare, anche in questo modo, la musica forse più transculturale che esiste: il jazz.

Ideare un’etichetta che individui locali, esercizi pubblici, che propongano piatti, bevande o altri prodotti, pensati in riferimento al festival jazz. Così i ristoranti potrebbero creare dei menu ispirati al jazz e ai suoi protagonisti, le aziende vitivinicole produrre delle tirature limitate di bottiglie con etichetta dedicata al jazz.

 

Occorre, quindi, continuare a concepire il Festival all’insegna della qualità della proposta che lo ha fin qui contraddistinto, ma cominciare a considerarlo, anche nel format e nei programmi, come il collettore (hub) di attività ad esso connesse durante tutto l’arco dell’anno che ne connotino le tematiche e ne aumentino la fruibilità, il senso di relazione e di appartenenza al territorio.

E’ necessario insomma dare valore a quasi 40 anni di attività di un festival che si colloca tra i più antichi di Italia, praticamente insieme ad Umbria Jazz per continuità di proposta. A tal fine è utile strutturare e mettere in atto tutte le forme possibili di sinergia con il territorio per dare valore reciproco ad un brand indiscusso quale è Roccella Jazz e a una terra che non aspetta altro che si digitino i “codici di attivazione” dei suoi straordinari patrimoni ambientali, storici e culturali. Roccella Jazz come lettura futura di un presente che trasformi in atto la sua incredibile potenza trasmessa dal passato.

 

ROCCELLA COM’ERA

“ROCCELLA COM’ERA” è stata la denominazione attribuita ad una manifestazione che si è svolta circa 20 anni or sono costituita da una due giorni di iniziative nel Borgo Antico di Roccella Ionica. Una iniziativa che ha visto la partecipazione corale di tutta la popolazione del “Borgo” con la riattivazione per l’occasione delle botteghe artigiane, dei frantoi, dei palmenti, insomma di tutte le attività tradizionali, ivi comprese quelle gastronomiche, ludiche e culturali. Con la partecipazione di molte associazioni locali si è riusciti anche nel recupero di forme di rappresentazione teatrale tradizionali e nella riproduzione di musiche d’epoca. La manifestazione, svolta per la prima volta nel periodo natalizio, con grande successo di pubblico, fù poi ripetuta con analogo successo nel periodo invernale. Da quella esperienza è nata l’Associazione “Roccella Com’Era” tuttora operante, ma la ridetta manifestazione con quelle dimensioni non è più stata riproposta. E’ invece stato successivamente proposto il Corteo Storico ed una serie frammentate di iniziative.

Riteniamo, pertanto, opportuno programmare una serie di manifestazioni da svolgere nell’ambito del tema ROCCELLA COM’ERA con la valorizzazione del borgo, luogo in cui si svolgeva la vita del popolo, riproponendo nella sua formula originale la manifestazione che ha avuto un indiscusso successo, oltre che, considerato che è stato in buona parte recuperato, con la valorizzazione del Castello dove si svolgeva la vita dei nobili.

ROCCELLA COM’ERA deve essere insomma un Brand dentro il quale incasellare una serie di manifestazioni legate alla storia ed alla vita quotidiana della città nelle varie epoche, un progetto culturale per una memoria condivisa e conservata.

 

POLITICHE DELLO SPORT E TEMPO LIBERO

 

Al mondo dello sport va data molto attenzione e deve essere considerato un forma importante di aggregazione, di contrasto alla delinquenza minorile, al disagio giovanile perché un ausilio importante per le famiglie nella gestione dei propri figli senza dover impegnare grosse risorse finanziarie.

E’ fondamentale valorizzare l’associazionismo esistente, privilegiando l’incontro tra le diverse associazioni, favorendo un lavoro sinergico e mettendo a disposizione di tutti i cittadini le possibilità offerte realizzando iniziative inserite in un progetto partecipato e comune.

La vicinanza del Comune a queste società deve farsi sentire concretamente: l’assessore o un suo rappresentante, frequentando le varie sedi sociali, testimonierà la vicinanza e il sostegno da parte dell’amministrazione.

L’offerta delle strutture sportive a Roccella Jonica è limitata e indispensabile migliorare e potenziare gli impianti esistenti perché non va trascurato il crescente bisogno di sport da parte di tutta la popolazione.

Diventa sempre più necessario mettere a disposizione dei cittadini anche spazi per attività individuali come il footing, fitwalking, ecc. e sarà importante prevedere forme di incentivazione allo sport per tutte le età. Le etnie e per i diversamente abili, non solo per l’agonismo.

Con una attiva collaborazione con le associazioni sportive presenti sul territorio è possibile proporre offerte di rilievo.

Si dovrà fare uno sforzo nella direzione di attivare una rete, anche attraverso lo strumento della consulta. Quest’ultima dovrà rappresentare il luogo di confronto e di verifica dei bisogni degli sport e delle relative necessità d’impiantistica, per poterne coordinare le disponibilità tenendo presente il concetto della versatilità degli impianti per realizzare una economia dei costi.

Sarà dunque necessaria una attenta analisi dei costi di gestione ordinarie e straordinarie delle varie strutture, riqualificando la spesa e valutando in modo attento la loro concessione in gestione con i dovuti con i dovuti contratti di convenzione.

Le iniziative che intendiamo attuare per la crescita delle attività sportive sono:

- giornata dello sport

- premiazione annuale dei migliori atleti e società;

- le associazioni sportive saranno stimolate e coinvolte a creare momenti di aggregazione e manifestazioni di richiamo cittadino, regionale e nazionale;

- creazione di uno strumento di diffusione propositivo di distribuire ai giovani per far conoscere tutte le attività sportive che si svolgono nel territorio parlando dei protagonisti (la gazzetta sportiva roccellese);

- prevediamo nel medio o lungo termine una cittadella dello sport ricorrendo anche al sostegno di privati. Il progetto, oltre a una struttura polisportiva e polifunzionale, dovrebbe sviluppare un’area per studenti (dall’asilo alle scuole superiori), i quali dopo l’attività didattica utilizzerebbero  la struttura come luogo di studio e di svago, con supporto dedicato (volontari e/o pagati), dove fare scelte importanti per il loro futuro;

- stage estivi, tornei locali, regionali e nazionali, specie nel periodo estivo, mentre nei periodi invernali mettere a disposizione gli impianti sportivi per tutte quelle squadre dell’Est Europa e poter svernare visto che i loro campionati sono bloccati a causa di un inverno molto rigido.

 

Questioni economiche e di sviluppo

 

Rappresenta la parte più delicata e, per certi versi, importante dell’azione amministrativa. Mediante l’uso delle risorse economiche è possibile determinare quei percorsi virtuosi capaci di incidere profondamente sulla qualità della vita della nostra gente. Se da un lato, negli ultimi quindici anni, Roccella ha perso gli uffici Italgas, Telecom, Enel e la tenenza della Guardia di Finanza, dall’altra non sono state poste in essere adeguate azioni per i gravissimi problemi legati alle attività produttive. Sono stati ingiustamente tralasciali l’artigianato, la piccola e media industria, il commercio, l’agricoltura e la pesca. Nessuna risorsa economica è stata approntata per il rilancio delle singole attività con la conseguente emorragia di posti di lavoro.

 

Purtroppo ad un aumento dei tributi non è conseguito un aumento della vivibilità ne una crescita economica e sociale con nuove opportunità di lavoro e sviluppo per la nostra cittadina. Molte ingenti risorse del bilancio sono state utilizzate su iniziative che non hanno avuto nessun riscontro nell’economia del paese. La pressione fiscale è divenuta insopportabile sia per le famiglie che per le attività economiche. A risentirne di più sono state le classi sociali meno abbienti, definite dalle famiglie numerose e a basso reddito, gli emigranti, i giovani  che non trovano futuro e le attività produttive per le quali Roccella non è economicamente vantaggiosa per gli investimenti. A questa già pesantissima azione tributaria se ne sono aggiunte di ulteriori quali la Tassa di Soggiorno, che incide sulle presenze turistiche e l’Accisa Comunale pagata sulle bollette ENEL per finanziare la raccolta differenziata.

 

PROPOSTA La nostra proposta sui temi economici e di sviluppo si concretizzano in due grandi riforme. Lotta senza quartiere agli sprechi e privilegi per determinare l’abbattimento della spesa pubblica e, secondo, investimenti massicci nella possibilità di creazione di nuovi posti di lavoro e mitigazione delle situazioni di grande difficoltà economica. Il tutto mediante un processo di definizione dei capitoli di bilancio.

 Tutti i concorsi che prevedano l’assunzione di personale, sia a tempo determinato e indeterminato, saranno gestiti nel rispetto delle priorità meritocratiche.

Dovranno essere riviste tutte le spese come quelle indicate nel Piano di Gestione della TARI che ha determinato la lievitazione della tassa tale da determinare grandi difficoltà alle attività che non ce l’hanno fatta e alle famiglie a basso reddito che sono state costrette a non pagare.  

 

Dal Piano di Gestione dei Rifiuti sarà necessario rivedere i capitoli di spesa, come le somme destinate alla compattazione, al personale, al conferimento presso la piattaforma CONAI, per un risparmio valutato intorno a 250/300.000 €. Ciò si trasformerà in un alleggerimento della tassazione a vantaggio delle utenze. E’ da rivedere, a tal riguardo, per intero la Raccolta Differenziata per migliorarne l’efficienza e il quantitativo differenziato.

 

E’ poi indispensabile investire sul territorio le aree destinate ad insediamenti produttivi attraverso la concessione a titolo gratuito dei terreni della aree pip alle aziende che investono ed assumono giovani, in modo ad rendere appetibili gli investimenti nel nostro territorio e prevedere sconti tributari alle attività imprenditoriali e commerciali che assumono giovani.

Una volta liberata la struttura del mercato coperto è necessario ripristinare la sua funzionalità per dare anche un segnale di attenzione verso i coltivatori diretti dei fondi ed uno sbocco locale ai prodotti.

Ma è ovvio che questo non basta, occorre sviluppare la cultura del consumo  a chilometri zero, collegata all’agricoltura biologica e ad un ritorno non nostalgico alla terra, incentivando la costituzione di cooperative di giovani che si dedicano alla coltivazione o ad altre attività agricole o di allevamento, anche mettendo a disposizione i terreni comunali e migliorando la viabilita’ secondaria e consentendo l’accesso alle energie rinnovabili mediante piccoli impianti di pale eoliche.

Occorre poi recuperare il progetto per il “Recupero Salvaguardia e Valorizzazione di Alcuni Vitigni Autoctoni Calabresi” che  il Comune di Roccella Ionica ha promosso nell’ambito del programma di sviluppo rurale della Regione Calabria. Il Progetto, regolarmente finanziato dalla Regione, prevedeva cha la realizzazione dovesse avvenire con la compartecipazione della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea. Programma regolarmente finanziato, ma nonostante ciò inattuato, che doveva costituire un investimento dal quale doveva derivare una possibile prospettiva di sviluppo per l’agricoltura locale, quindi, doveva avere un effetto moltiplicatore. Siccome siamo convinti della bontà del progetto e della sua indubbia utilità per un possibile sviluppo dell’agricoltura sul nostro territorio, riteniamo che lo stesso debba essere realizzato, coinvolgendo, però, questa volta l’ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE di Caulonia, per realizzare così una vera  interazione tra scuola e territorio e creare delle vere sinergie tra le istituzioni locali finalizzate ad un reale processo di crescita e di sviluppo.

 

PER FARE TUTTO QUESTO OCCORRE METTERE IN CAMPO DONNE E UOMINI CHE ABBIANO LA CULTURA POLITICA E DI GOVERNO, LA VISIONE PROGETTUALE, LA CAPACITÀ, LA PROFESSIONALITÀ E LA COMPETENZA NECESSARIA PER  AFFRONTARE LE TEMATICHE PROSPETTATE ED ASSICURARE LA GUIDA DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO.

 

 

 

 

 



 

 

  

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MIGRANTI, CIMITERO, SPORCIZIA E STRADE DISSESTATE...

La precaria accoglienza dei migranti in strutture inadeguate, il mancato ampliamento del cimitero, la sporcizia e il disastro delle strade cittadine e periferiche del paese, e tanto altro... Per chi vuole conoscere la verità dei fatti, per chi non tollera più il fumo negli occhi che gettano gli amministratori di Roccella, per chi ha voglia di mettersi in gioco e cambiare questo stato improduttivo e inconcludente di gestione del nostro paese...

LE FREGATURE DEL NUOVO PIANO STRUTTURALE

Con l'abbassamento delle stime di crescita demografica del nostro paese, da 21 mila residenti con il vecchio piano regolatore a 13 mila con il piano strutturale, tantissime persone che oggi hanno dei terreni potenzialmente edificabili e che per 40 anni stanno pagando le tasse (ICI e IMU) in quanto terreni edificabili, fra qualche mese, improvvisamente, si potranno trovare un terreno non più edificabile. A questo aggiungiamoci la volontà politica di valorizzare, e quindi rendere edificabili, dei terreni di "amici" degli amministratori situati sopra l'area portuale. Si sappia quindi, a questo punto, che i cittadini che saranno fregati saranno proprio tanti. Tutto questo avverrà con l'approvazione del piano strutturale generale che questa amministrazione vuole far passare in silenzio, nonostante la legge impone che le scelte dei piani strutturali di un comune debbono essere messe a conoscenza, condivise con i cittadini, i tecnici, gli imprenditori, ed aperti alle modifiche prima dell'approvazione in Consiglio Comunale. Di questo parla approfonditamente l'avv. Domenico Circosta ospite in un "60 News" di Telemia.