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La canzone "Sogna, ragazzo, sogna" è un inno alla speranza, alla determinazione e alla capacità di realizzare i propri sogni. Le parole profonde e significative del testo, scritte dallo stesso Roberto Vecchioni, ispirano chiunque abbia un desiderio nel cuore a non smettere mai di credere in se stesso e a lottare per ciò che vuole raggiungere

Sogna, ragazzo, sogna, inno alla speranza, alla determinazione, alla capacità di realizzare i sogni

L' ALTERNATIVA CHE SARA'

L' ALTERNATIVA CHE SARA'

SVERSAMENTO LIQUAMI A MARE GIUGNO 2022

 COMUNICATO STAMPA DEL 27 GIUGNO 2022

 

"ROCCELLA BENE COMUNE" INCALZA IL SINDACO SUI PARCHEGGI A PAGAMENTO E SULLO SVERSAMENTO DEI LIQUAMI A MARE

 IL CORAGGIO DELLA VERITA’

 

Gli attuali amministratori del Comune di Roccella Ionica sono totalmente insensibili al primo comandamento, che contrariamente a quanto comunemente ritenuto, è “ASCOLTA”.

Infatti l’incipit delle Sacre Scritture sul punto è “SHEMA’ ISRAEL”, cioè “ASCOLTA ISRAELE”. Ma il verbo ascoltare è sconosciuto ai “nostri”.

 

Ci risulta che alcuni operatori turistici balneari della Città avevano avanzato delle proposte per quanto riguarda la problematica dei parcheggi sul lungomare, proposte che sono rimaste puntualmente inascoltate.

 

I predetti operatori, proprio perché gravati, come del resto i turisti, dagli aumenti della bolletta energetica nonché dai notevoli oneri tributari, avevano proposto che venissero esentati dal pagamento del parcheggio i cosiddetti clienti giornalieri, per intenderci quelli che prendono l’ombrellone per un solo giorno e per i quali dover aggiungere anche i sei euro di balzello comunale diventa pesante.

 

Inoltre, ammesso che fosse necessario prevedere un pagamento dei parcheggi, sarebbe stata più che sufficiente una tariffa che prevedesse solo il pagamento di tre euro per la sosta di durata giornaliera e due euro per quella di mezza giornata. Ma ciò sarebbe stato troppo di “BUON SENSO”, termine non contemplato nel vocabolario dei “nostri”.

 

Si è preferita la logica aggressiva di “spennare” i frequentatori delle spiagge per fare operazioni di cassa piuttosto che favorire una frequentazione del lungomare accessibile a tutti, dimostrando per l’ennesima volta di prediligere l’autoreferenzialità alla condivisione delle scelte con operatori del settore e cittadini.

 

E’ vero che quello dei parcheggi è un problema reale della Città, ma allora i “nostri”, che ritengono di essere degli amministratori illuminati, perché nel corso degli anni non hanno mai assunto alcuna iniziativa per avviare a soluzione la problematica programmando la realizzazione di idonei spazi di parcheggio? Non ci si dica che non esisteva una soluzione tecnica praticabile perché tale giustificazione sarebbe del tutto inaccettabile nel terzo millennio.

 

Per quanto riguarda la depurazione dovrebbero sapere i “nostri” che ogni gestione di detto servizio degna di essere chiamata tale, proprio perché gli inconvenienti possono verificarsi, deve necessariamente prevedere protocolli di gestione dei possibili inconvenienti, protocolli che sono contemplati nei manuali della buona pratica di gestione dei servizi di depurazione.

 

Infatti, oltre ad avere sempre pronta una pompa di riserva in caso di malfunzionamento di qualcuna delle pompe in servizio, è prevista, secondo i protocolli della buona pratica di gestione dei detti servizi, la realizzazione, all’occorrenza, come sarebbe stato necessario nel caso di specie, di un invaso a terra sulla spiaggia per far defluire in questo le acque non depurate, cioè il liquame, per poterlo controllare e successivamente asportare mediante una operazione di bonifica ambientale, evitando per questa via di sversarlo direttamente in mare.

 

Lo sversamento in mare del liquame, che è e rimane un grave atto di inquinamento dell’ambiente, era quindi evitabile e stupisce che una società così efficiente ed attrezzata come la Multiservizi non fosse a conoscenza di detti protocolli e non avesse gli strumenti per metterli in opera, evitando un clamoroso incidente igienico-ambientale.

 

Quindi, le scelte disastrose sono quelle fatte da chi non ha fornito gli strumenti e dotato dei protocolli necessari il personale chiamato ad operare nel settore della tutela ambientale e, soprattutto, non ha provveduto a ripristinare in questi anni la condotta forzata a mare.

 


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