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La canzone "Sogna, ragazzo, sogna" è un inno alla speranza, alla determinazione e alla capacità di realizzare i propri sogni. Le parole profonde e significative del testo, scritte dallo stesso Roberto Vecchioni, ispirano chiunque abbia un desiderio nel cuore a non smettere mai di credere in se stesso e a lottare per ciò che vuole raggiungere

Sogna, ragazzo, sogna, inno alla speranza, alla determinazione, alla capacità di realizzare i sogni

L' ALTERNATIVA CHE SARA'

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ROCCELLA, UN PAESE CHE VA VERSO LA DESERTIFICAZIONE - GENNAIO 2023

 COMUNICATO STAMPA DEL 9 GENNAIO 2023

ROCCELLA, UN PAESE CHE VA VERSO LA DESERTIFICAZIONE

REPETITA NON IUVANT

 

Per le festività natalizie a Roccella Jonica è stata operata la scelta di copiare un “Format” già utilizzato da circa un decennio nel comune di Locri, noto sotto la denominazione “Locri on Ice”.

La replica del “Format” purtroppo, lo diciamo con rammarico per gli operatori economici che sono stati impegnati nell’iniziativa, non ha prodotto risultati apprezzabili e non è riuscita ad invertire il trend negativo che ormai caratterizza la situazione commerciale del paese che si registra continuamente da mesi.

Era, del resto, prevedibile che a fronte della replica messa in opera a Roccella Ionica le persone scegliessero l’originale e quindi si riversassero nelle serate delle festività nella vicina cittadina ionica.

Questo epilogo però non è certo frutto del destino cinico e baro che si accanisce contro la nostra comunità ma è il frutto di una lunga serie di scelte politiche ed amministrative sbagliate operate negli ultimi anni dagli amministratori che si sono susseguiti alla guida del comune di Roccella Ionica.

Vogliamo ricordare a noi stessi ed ai nostri concittadini che a suo tempo, prima dell’inizio dell’ultimo ventennio amministrativo, l’inaugurazione dell’Auditorium fu fatta con l’esibizione dell’Orchestra del Teatro Comunale di Roccella Ionica che era composta da maestri di conservatorio che provenivano da tutta la Calabria e del Coro Polifonico dell’Arlesiana, prevalentemente costituito da roccellesi. Quella non era una scelta casuale ma una scelta precisa di politica culturale che mirava a valorizzare la crescita di esperienze artistiche saldamente legate al territorio che potevano favorire e diffondere la crescita non solo culturale ed artistica ma più complessivamente la crescita socio economica del comprensorio.

Nell’ambito della stessa linea di intervento politico amministrativa, sempre prima del famoso ventennio, si è dato vita nel periodo natalizio alla manifestazione “Roccella com’era” facendo rivivere nel “Borgo” cittadino la vita del popolo di Roccella Ionica nei tempi passati con le botteghe artigiane, la riproposizione dei mestieri, dei cibi e dei giochi tradizionali, ma soprattutto con la mobilitazione corale dei cittadini di un intero quartiere che sono stati protagonisti in prima persona della manifestazione, come pure protagoniste sono state le decine di associazioni culturali che erano vitali ed operative nel nostro paese. La manifestazione ha visto la partecipazione di migliaia di visitatori da tutto il comprensorio e dalle altre zone della regione.

All’epoca, allo stesso modo si è proceduto alla riscoperta delle tradizioni nel periodo del Carnevale con la riproposizione delle tradizionali “Rote” ad opera dell’associazione A.T.R.J..

Insomma, una linea di intervento politico culturale fondata sulla ricerca e sullo studio delle tradizioni popolari e sulla loro rivitalizzazione e rappresentazione.

Con l’avvento del ventennio è stata cancellata ogni esperienza precedente, pur se positiva, e ci si è dedicati al culto dell’esterofilia, che tradotto in sintesi significava “quello che viene da fuori è più bello e vale di più”.

Il risultato di questa impostazione, ampiamente praticata anche dagli attuali amministratori comunali, ha prodotto, al di la dei proclami sui sedicenti primati, la desertificazione del terreno associativo e la passivizzazione del paese che si presenta desolato ed inerme.

E’ appena il caso di evidenziare che dove nel periodo natalizio è stata data vita a manifestazioni originali con la partecipazione popolare, come nella vicina Placanica, sono affluiti migliaia di visitatori.

E’ allora del tutto evidente che è assolutamente necessario superare la fallimentare impostazione politico amministrativa seguita in questi anni e tornare ad investire in modo significativo sul tessuto associativo della nostra comunità, rivitalizzando le numerose associazioni preesistenti e avviando nuovamente un programma di ricerca e studio delle tradizioni popolari finalizzato alla riscoperta, rivitalizzazione e rappresentazione della cultura popolare della nostra comunità che possa essere un’altra volta motore di manifestazioni che possano contribuire in modo significativo ad una ripresa socio economica del paese.

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