Sulle ricorrenze civili è il Comune che deve organizzare le celebrazioni, non la Chiesa
Il gruppo consiliare “Roccella in Comune – Prima le Persone” prende atto della risposta del Sindaco di Roccella Jonica alla nostra nota sulla ricorrenza del 4 novembre, ma ritiene necessario formulare alcune precisazioni.
Dalle parole del Sindaco emerge chiaramente che nel nostro Comune non vengono celebrate come cerimonie civili giornate fondamentali per la memoria repubblicana come il 25 aprile e il 2 giugno, e che la ricorrenza del 4 novembre – dedicata all’Unità Nazionale e alle Forze Armate – viene demandata alla discrezionalità della Chiesa, con una Messa nella domenica successiva, e non organizzata direttamente dal Comune nel giorno ufficiale.
Ciò che il Sindaco non considera è che in tutti i Comuni d’Italia queste date sono ricorrenze civili, la cui organizzazione e promozione spettano alle istituzioni civiche e non alla Chiesa, e che le celebrazioni si tengono nel giorno stesso della ricorrenza, non quasi una settimana dopo.
Riteniamo questa impostazione inappropriata perché svuota di significato laico e istituzionale momenti che dovrebbero unire la comunità attorno ai valori dell’unità, della libertà e della democrazia.
Colpisce inoltre che nella sua risposta il Sindaco non conosca nemmeno il nome corretto del nostro gruppo consiliare, indicandoci come “Roccella Bene Comune” invece di “Roccella in Comune – Prima le Persone”. Un errore che, al di là della forma, denota scarsa attenzione e rispetto verso i rappresentanti eletti della cittadinanza.
Ribadiamo che le ricorrenze del 4 novembre, del 25 aprile e del 2 giugno non appartengono a nessuna parte politica, ma a tutta la comunità. Chiediamo quindi che, a partire dal prossimo anno, il Comune di Roccella Jonica torni a organizzare cerimonie civili ufficiali, aperte, partecipate e nel giorno stabilito, come avviene in ogni Comune d’Italia.
Il gruppo consiliare “Roccella in Comune – Prima le Persone” continuerà, con senso civico e rispetto istituzionale, a promuovere trasparenza, partecipazione e memoria condivisa, valori che costituiscono la base della nostra democrazia.

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